Monica Vitellaro Partecipa alla Biennale di Panormus

20 Marzo 2020

Monica Vitellaro Partecipa alla Biennale di Panormus

Se dovesse descrivere se stessa cosa direbbe?

“Sono oltre che donna, moglie e madre, come tante, con una grande passione per l’arte che riesce a completare il mio essere.”

Nelle sue tele, almeno in alcune, si evincono anche messaggi di umana solidarietà, ce ne vuole parlare?

“Cerco di esprimere la solidarietà nei confronti dei più deboli e raccontare le problematiche di nostri tempi, provando ad immaginare ciò che i soggetti vorrebbero comunicare con i loro gesti, semplici ma significativi. L’arte non deve essere fine a se stessa”.

Usa colori tenui e sfumature che sfiorano l’anima, i suoi soggetti li prende anche lungo il cammin della sua vita artistica?

“Spesso la scelta dei colori irrazionalmente mi induce ad usare tonalità tenui, anche in base alle tematiche. Le tonalità dell’azzurro mi trasmettono fiducia, è un colore spirituale che invoca riposo, calma e serenità. Dipingo ciò che mi piace, immagini che mi suscitano emozioni, altre volte dall’esigenza di un pensiero, un desiderio o da una ribellione. Le opere sono un linguaggio che esprime sensazioni personali”.

Cosa prova mentre crea?

“L’arte in tutte le sue espressioni, libera la soggettività della persona. Mi permette di esprimere in modo naturale sentimenti e pensieri, quando avverto l’urgenza di comunicarli, il modo migliore di farlo è dipingere. Una meravigliosa sensazione di libertà.”

Tre messaggi impliciti che vuole lanciare a coloro che la seguono artisticamente.

“L’arte è fragile come le persone che la esprimono. Sicuramente la speranza di essere ascoltata, di suscitare una emozione ed esprimere mente e cuore.”

Quale è il suo sogno? Cosa vuole veramente una giovane artista come lei?

“ Non so cosa aspettarmi dal futuro, preferisco vivere il presente cercando di scoprirmi, arricchirmi con nuove emozioni. Il futuro è da scoprire poco alla volta, un po’ come le opere che nascono nel percorso della mia vita per il bisogno  sempre di stupirsi delle novità. Questo mi porta a perseguire lo studio e l’ ampliamento per approfondire il mio percorso”.

Anche lei parteciperà alla biennale di arte di PANORMUS il 13 Giugno. Commenti e che quadro esporrà?

“E’ per me veramente un grandissimo onore oltre che un piacere, avere la possibilità di partecipare ad una così importante e rinomata manifestazione. Spero di essere all’altezza della sfida e spero di riuscire a trasmettere le mie emozioni attraverso l’esposizione dell’ opera “L’INNOCENZA DELLA CAREZZA” Olio su tela 80 x 60 . Ho scelto l’opera che maggiormente approfondisce la tematica sociale dell’integrazione e della globalizzazione, in un momento in cui, attraverso la scoperta della fragilità del genere umano, abbiamo capito quanto sia importante stare vicini ed aiutarci”.